Aeque principaliter

Aeque principaliter (traduzione: "ugualmente importanti") è un'espressione latina usata dalla Santa Sede per indicare l'unione di due o più diocesi.

L'unione aeque principaliter si distingue in genere da quella in persona episcopi perché viene sancita da una bolla pontificia, mentre l'unione in persona episcopi si forma con la semplice nomina del vescovo. Spesso si è arrivati all'unione di più diocesi aeque principaliter dopo che le stesse erano state precedentemente unite in persona episcopi.

L'espressione, in uso da tempo nella Chiesa cattolica, fu codificata nel Codice Piano Benedettino del 1917, nel canone 339 §5: «Licet Episcopus duas vel plures dioeceses aeque principaliter unitas regat».[1]

Raro è il caso in cui, dopo l'unione, le sedi diocesane conservino disparità di importanza. Un esempio fu l'unione tra le diocesi di San Marco Argentano e di Bisignano, stabilita il 27 giugno 1818 dalla bolla De utiliori di papa Pio VII:[2] San Marco Argentano divenne sede di concattedrale.

  1. ^ (LA) Codex Iuris Canonici Pii X Pontificis Maximi iussu digestus Benedicti Papae XV auctoritate promulgatus (PDF), su iuscangreg.it, 1917.
  2. ^ (LA) Bolla De utiliori, in Bullarii romani continuatio, Tomo XV, Romae, 1853, pp. 56-61

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